Durante il percorso di crescita e conoscenza di se stessi,
si giunge faticosamente quanto magicamente a percepire l’amore di sè.
Si comincia a sentire un calore, pur senza contatto, verso le proprie conquiste.
Si guarda con compassione alle ferite sanate, provando gratitudine verso coloro che abbiamo pensato ci tagliassero, semplicemente toccando la nostra vulnerabilità.
Si ammira la nostra parte adulta che si prende cura del bambino dentro di noi.
Ci amiamo riconoscendo finalmente la nostra essenza, ne cogliamo la bellezza e l’unicità.
Tutto ciò è accaduto anche a me.
Eppure mi accorgo che l’amore non sarà completo fintanto che non amerò anche quelle parti di me che non mi piacciono.
La parte di me che si sente sola, quella che si vergogna e di esprimere ciò che sente, la parte di me che reagisce o si chiude, la parte che si arrabbia e quella che non riesce ancora a farlo per paura di perdere l’amore.
La mia conquista oggi è riconoscere che vi sono delle parti di me, che non sono la mia “essenza” ma la compongono e la colorano a modo loro.
La mia consapevolezza mi porta ogni giorno “di più” ad indentificarmi sempre “di meno” in esse,
accettandole e amandole come una madre ama il figlio di cui non condivide il comportamento.
L’unica via possibile per andare oltre alle difficoltà è portare con sè l’amore, come nutrimento e luce durante il cammino.

Allieva di Counseling In Naturopatia