CURE NATURALI
“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali dell’esistenza. Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il midollo della vita.” (H.D.Thoreau)
Nell’estate del 1845, Henry David Thoreau, naturalista, filosofo e scrittore, lasciava la comoda cittadina di Concord dove abitava ed era nato, per andare a vivere in una capanna di legno, nei boschi del vicino lago di Walden. Intendeva compiere un esperimento: dimostrare quanto poco costasse vivere. Thoreau amava la natura e ne intuiva le proprietà salutari e rigeneranti, a tal punto da rinunciare alla sua vita in società per ritirarsi in una capanna costruita da lui stesso sulle rive di un lago del New England. Lì scrisse “Walden. Ovvero vita nei boschi”, dove descrisse di quanto sia più semplice vivere in armonia con se stessi contattando la natura, anticipando di 150 anni molte argomentazioni sul consumo critico, sull’economia alternativa e sulla spiritualità moderna. In più intuì l’esistenza di un misterioso “potere di guarigione dei boschi”, diventando così il profeta dell’eco-terapia.
Il “tonico dei boschi” descritto da Thoreau nel 1854 oggi ha trovato una ragione scientifica. In Giappone, dove per tradizione si usa festeggiare con pic-nic nei boschi di ciliegio, gli studiosi hanno dimostrato i reali benefici delle “balneazioni” boschive: abbassano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, riducono la produzione di ormoni da stress rafforzando il sistema immunitario, e migliorano la sensazione generale di benessere. Ma come ci ricordano i maestri Zen nel koan “Se un albero cade nella foresta e nessuno ascolta, fa un suono?”, per ottenere certe risposte non bisogna far nulla. La balneazione boschiva è puro relax, niente footing e contapassi elettronico Fit Bit. Basta sedersi o sdraiarsi vicino agli alberi. Tutto qui. Just breathe.
Gli esperimenti sui “bagni nei boschi” sono stati condotti dal Centro per l’Ambiente, Salute e Scienze di Chiba University in Giappone. Hanno monitorato gli effetti fisiologici di 280 persone di questa balneazione per 20 anni di seguito. Il team ne ha misurato il cortisolo salivare (che aumenta con lo stress),la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, dopo un contatto con la foresta di 30 minuti quotidiani. “Gli ambienti forestali e boschivi promuovono concentrazioni più basse di cortisolo, abbassano la pressione sanguigna, stimolano una maggiore attività del nervo parasimpatico, riducendo gli impulsi di difesa di attacco o fuga”, hanno concluso così gli studiosi giapponesi. Inoltre hanno mostrato aumenti significativi della attività delle cellule NK .Queste cellule forniscono risposte rapide alle cellule virali infettate e contrastano la formazione di tumori.
Respirare le emanazioni benefiche di invisibili oli essenziali, chiamati “phytoncide” del legno degli arbusti, delle piante, di bacche, di erbe e gemme selvatiche, è veramente curativo. Finalmente le teorie dell’eco-terapia hanno trovato la loro verità scientifica, uscendo dall’antico recinto della New Age.
Gli alberi curano anche la mente e lo spirito. I terapisti dei boschi suggeriscono una visita nei parchi di mezz’ora al giorno soprattutto a chi vive nei centri urbani. Gli eccessi di tensione, gli scatti di collera verranno ridotti. La depressione diminuirà e si godrà di una maggiore vivacità e creatività.
Prima di varcare l’ingresso del parco si può raccogliere un sasso, simbolicamente metterci dentro un proprio problema, e lasciarlo lì. Al ritorno dall’immersione nella Natura, si può decidere se riprendersi il sasso e portarselo via. Ma nessuno fino ad oggi, dopo un bagno nella foresta, ha avuto ancora il coraggio di farlo.
Beatrice Pallotta -naturopata Luiben-