I fattori che contribuiscono alla produzione di metaboliti tossici che l’organismo deve smaltire sono:
o Un’alimentazione scorretta e sbilanciata, un’iperalimentazione,o l’abuso d’alcolici e sigarette,
o L’utilizzo eccessivo e troppo disinvolto di farmaci,
o Alcune malattie batteriche e virali,
o Un sistema di vita poco sano: la sedentarietà, gli ambienti inquinati, chiusi e poco areati.
Quando gli organi preposti alla “pulizia” dell’organismo, gli emuntori, funzionano in maniera ottimale le tossine prodotte vengono adeguatamente eliminate e l’organismo si mantiene in equilibrio ed in salute.
Quando invece i sistemi di eliminazione non sono abbastanza efficienti, oppure a causa di un eccessivo accumulo di tossine, si crea un sovraccarico di sostanze dannose, questo equilibrio viene meno e compare la malattia. Secondo questa visione, la malattia non sarebbe altro che l’espressione della lotta che l’organismo compie per compensare i danni provocati dalle tossine, per neutralizzarle ed espellerle.
Paragoniamo il nostro sistema di depurazione ad un operaio che lavora in un centro di smaltimento, dove ogni giorno ha il compito di fare a pezzi 20 casse di rifiuti per poi smaltirle. Supponiamo però che per mancanza di tempo, mancanza d’energia, o per entrambi i motivi, riesca ad eliminarne solo 15 al giorno.
Il giorno successivo gli saranno consegnate altre 20 casse, quando ne sono rimaste ancora 5 del giorno precedente. Riuscendo ad eliminarne solo 15, dopo due giorni si accumulerà un residuo di 10 casse. Dopo una settimana l’accumulo sarà di 40 casse!
Se ogni giorno sono prodotti più residui tossici di quanti ne possano essere smaltiti, questi devono trovare una collocazione. L’organismo, che cerca sempre di preservarsi, tende a non sistemarli in prossimità degli organi vitali, per questo le tossine eccedenti sono immagazzinate nei tessuti adiposi, articolazioni e tessuto connettivo.