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“Si mangia anche con gli occhi, soprattutto se la cameriera è carina”, così scherzava Ugo Tognazzi tanti anni fa, mentre scriveva i suoi golosi ricettari di cucina. La pessima notizia per chi sta a dieta e per chi non, è che il comico aveva proprio ragione. Recenti studi delle neuroscienze hanno dimostrato che esiste per davvero la “fame visiva” e che la neocortex sia molto sensibile al “fascino gastronomico” dell’inifinità di immagini succulente proposte da internet e la tv. Anzi, ne è quasi una vittima. vitamins “Uno dei ruoli chiave del cervello – si legge nello studio, che intreccia diversi ambiti scientifici ed è stato pubblicato sulla rivista “Brain and Cognition”- è aiutarci a nutrirci. Non è un caso che la bocca sia situata non distante da esso in molte specie animali. Tuttavia, gli ambienti in cui il nostro cervello si è evoluto sono stati assai meno ricchi di risorse alimentari rispetto a quelli dell’odierno mondo occidentale. La crescente obesità è uno dei segnali che il genere umano sta facendo un pessimo lavoro in termini di ottimizzazione del panorama del cibo contemporaneo. Ma, oltre alle accuse che vengono spesso rivolte alle multinazionali, abbiamo voluto concentrarci su altri stimoli ambientali che possano attivare la fame più spesso di quanto sia necessario”. Inoltre,gli scienziati del Crossmodal Research Laboratory di Oxford, in Gran Bretagna, hanno approfondito di come agisca “l’impatto della nostra crescente esposizione a immagini di cibi appetitosi tramite gli strumenti digitali di cui disponiamo, domandandoci se questa esposizione non fosse la causa inconsapevole della nostra fame visuale”. I loro studi confermano che mangiamo più del necessario, sovente cibi nocivi per la salute, e che abbiamo perduto in parte la capacità di ascolto delle nostre vere necessità biologiche. Anche a causa delle continue visioni di prelibatezze, cascate di dolcetti e penne al ragù, l’obesità è in aumento in tutto l’Occidente. Basterà l’ammonimento della scienza per arginare il fenomeno “Foodporn”su Instagram e le rubriche seriali di cucina in tv?

600 MILA HASHTAG PER IL CIBO

Il “food-porn” o “gastro-porn” è una moda dei socialnetworks. Si condivide compulsivamente la foto della pietanza preparata un attimo prima di consumarla.1-s2.0-S0278262615300178-gr3 Questo trendy apparentemente innocuo, vanta di una statistica di prim’ordine. Sul social Instagram alla parola-chiave “#foodporn” risponde la cifra di 70,3 milioni di risultati. Gli hashtag collegati completano l’opera: 236mila risultati per “#foodpornshare”, quasi 200mila per “#foodpornography” e 155 milioni per un banale “#food”. In italiano l’hashtag “#cibo” supera i 600mila contenuti indicizzati

FORAGGIAMENTI E PASCOLI VIRTUALI

Ironia della sorte, sono proprio i più golosi e in sovrappeso a subire maggiormente gli stimoli visivi. Chi ha più passione per il cibo, sa immaginare, sognare e desiderare le pietanze, meglio di chi con l’alimentazione ha un rapporto meno intenso.eye food Tutti possiamo ingrassare guardando, ma molti ingrassano solo pensando, e dal pensiero al…frigo, il passo è davvero breve. Il cervello è l’organo che assorbe più energia. Semplice capire di come questo “foraggiamento mediatico” abbia un così ampio pascolo virtuale. Fortunatamente esiste chi sta aggiustando il tiro. Negli Stati Uniti si studiano nuove strategie di marketing volte a “ricondizionare” la nota ostilità dei bimbi verso le verdure. Altri esperti stanno ideando efficaci alternative visive di cibo commerciale ma sano, volte a sostituire le inflazionate immagini di alimenti rossi, gialli e soprattutto “unti”, che tanto attirano gli utenti. Infatti il cervello predilige tutto ciò che appare iper-calorico, grasso, carico di nutrienti. Insomma, neuroscienze e psicologia hanno lanciato una grande sfida al sistema delle vendite e delle mode dell’ultimo minuto. Ristabilire certe regole da parte della scienza, potra’ aiutarci a stare al passo coi tempi senza subire condizionamenti dannosi per la nostra salute? L’alimentazione è alla base di una vita sana e longeva. Basta mangiare gli alimenti giusti con uno sguardo più consapevole.
Beatrice Pallotta
(Giornalista, Naturopata in formazione)