Il volto e il corpo sono i primi strumenti di comunicazione degli esseri umani. Attraverso la mimica, il bimbo apprende dalla propria madre tutto ciò di cui ha bisogno. L’espressività del volto materno e i suoi gesti lo accompagneranno verso le sue più importanti conquiste e ad acquisire, nel giro di poco tempo, le abilità fondamentali per la sopravvivenza. Il corpo materno, la sua voce e i suoi gesti, fanno parte dell’imprinting, bagaglio di informazioni iniziali, affettive e comportamentali, con il quale si cementano nel profondo i legami parentali e la propria stessa identità.
La comunicazione del corpo è ricca di simboli ancestrali ed ha una profonda dimensione affettiva. La mimica del viso è diretta espressione delle emozioni, ed è la stessa in tutti i popoli del mondo, in tutte le razze di qualsiasi latitudine. L’alfabeto del corpo è la base del linguaggio degli umani, di cui l’espressione verbale è una diretta conseguenza e conquista. L’immediatezza è la caratteristica della comunicazione non verbale, che riesce a sfuggire al controllo della mente razionale. Le autentiche reazioni espressive del volto, di gioia, di stupore, di dolore, lo segnano solo per qualche secondo. Il corpo invece si posiziona come un vero strumento di rilevazione di ogni singola identità, e di come questa si pone nelle relazioni e nelle situazioni. Il corpo rivela quello che la mente non dice, o che non può dire.
Il significato simbolico del linguaggio del corpo è un insieme di fattori, indicatori sensibili e rivelatori dell’inconscio e delle vere esperienze affettive e di relazione.
Il tono è la tensione muscolare frutto delle interazioni tra il sistema nervoso e la psiche. Le emozioni si manifestano nel corpo con ipertonia o distensione muscolare, che tende a irrigidirsi quando sono negative e si rilassa se positive. Il tono prepara all’azione nervi e muscoli, seguendo il battito cardiaco, la pressione, l’accelerazione della respirazione. L’alterazione dello stato psichico produce ormoni e modifica l’ambiente biochimco interno. La comunicazione tonica è legata ad un sentire più che ad un capire Rappresenta una espressione intuitiva ed immediata della vita psichica.
La voce è legata anche alla respirazione e al rumore del respiro, quel suono profondo e regressivo del ritmo personale. Il respiro partecipa a tutte le manifestazioni emotive, e la voce è strettamente connessa ad esso. La voce è una delle produzioni corporee più primitive ed è l’insieme dei suoni vocali dell’apparato laringeo. Nell’emissione e nell’interpretazione del contenuto di un messaggio linguistico, la voce ha un’importanza determinante perché lo carica di connotazioni affettive. Il tono della voce usato per esprimere emozioni e pensieri è per chi ascolta ricco di contenuti come, se non di più, di quelli esplicitati dal messaggio verbale stesso. La voce provoca risonanza psichica tra chi emette e chi ascolta.
Il contatto visivo è uno degli aspetti più sottili del linguaggio corporeo. Lo sguardo esprime il contesto emozionale ed affettivo ed accompagna mimicamente le altre modalità espressive, occupando un posto di primaria importanza in ogni relazione. Il primo sguardo è determinante, rappresenta l’incontrare e da’ il benvenuto, è il riconoscere l’altro o il negarlo. Lo sguardo è uno strumento che favorisce la comunicazione, che sollecita, stimola e valorizza la creatività del soggetto.
Il gesto è un movimento che ha sempre un significato, ed è preceduto da un’intenzione. L’intento può essere logico, ma anche istintivo e irrefrenabile, dipende dalla maturità e dalla consapevolezza della persona. L’insieme dei gesti e movimenti, degli atteggiamenti e delle reazioni esprimono la personalità psichica ed affettiva di ognuno. Nell’uomo esistono poi dei rituali di comunicazione gestuale. Sono di origine genetica in quanto compaiono spontaneamente e sono inconsci sia nell’emittente che nel ricevente.
E’ la posizione occupata dal corpo nello spazio a suo disposizione ed è connessa al tono muscolare. La postura è legata all’atteggiamento cioè al modo di imporre al corpo determinate posizioni od espressioni, ma anche alla vita inconscia. Attraverso le posture si emettono e si ricevono importanti messaggi, anche i più intimi e segreti. Le posture, consapevoli e non, rappresentano comunque la persona nella sua interezza e tutti i suoi stati emotivi. Si prendono in considerazione tutte le variazioni posturali, dalla stazione eretta a quella sdraiata, ma soprattutto quelle che comportano un ripiegamento verso se stessi o di apertura verso gli altri.
Il tempo è legato alla gestione dell’azione e dello spazio. L’adattamento al tempo e la sua integrazione trovano appoggio nel ritmo imposto al soggetto, ritmo sul quale potrà regolare i movimenti del proprio corpo. Il tempo è sempre un aspetto dinamico dove si alternano silenzi a fasi di azione creativa. I tempi della comunicazione non verbale variano secondo le intezioni di attenzione e di condivisione. Anche i tempi ed il ritmo delle espressioni corporali sono dirette forme di comunicazione.
La distanza che si assume verso l’altro è un altro valido indicatore di intenzioni, volontarie, involontarie, ed anche rituali, come per esempio nelle norme educative.
Beatrice Pallotta -naturopata Luiben-