LUNA PIENA – Domenica 19 Giugno 2016

Avete mai fatto caso che molto spesso i cambiamenti della nostra vita sono avvenuti grazie ad un evento che ci ha colpito particolarmente e ci ha indotti a fare delle considerazioni, che poi ci hanno portato a compiere una svolta o addirittura una virata nella nostra vita, un cambio di rotta che molte volte è stato fondamentale. Sono segni, messaggi, annunci, presagi, spesso non si comprendono all’istante, ma rappresentano il sapore del nostro vivere, se poi vengono mal interpretati ci portano dritti nella palude.

C’è una storia carina che racconto velocemente, essa narra la piena di un fiume che sta allagando le zone limitrofe; un sant’uomo molto devoto e pio cominciò a pregare fortemente avendo in se la piena speranza che il Signore lo avrebbe salvato; quand’ecco che degli uomini in una barca lo chiamarono da fuori casa mentre l’acqua era ormai salita già di un metro, egli rifiutò dicendo che il Signore l’avrebbe salvato.   Più tardi una nuova barca si avvicinò alla sua casa mentre lui era salito al primo piano, all’equipaggio dette sempre la stessa risposta e gli uomini non insistettero.   L’acqua era ormai arrivata quasi a coprire la casa e di nuovo una barca passò a prenderlo, ma egli, in ginocchio sulla terrazza, assorto in preghiera, neppure li udì.  L’acqua salì ancora ed egli morì affogato perché non sapeva neppure nuotare.   Quando giunse alle porte del paradiso San Pietro lo accolse e gli chiese cosa fosse successo, perché era arrivato così presto?   Il sant’uomo rispose che si aspettava che Dio lo salvasse e Pietro gli disse: “Tre barche ti ho mandato!!!”.

La cosa migliore che possiamo fare è quella di stare con le orecchie e gli occhi ben aperti, pronti a cogliere tutti i segnali che ci arrivano, a non dare nulla per scontato e pensare che gli eventi non avvengono per caso, che qualcosa si è maturato ed il frutto è pronto per essere colto e mangiato . . . e non dimenticare mai che quando un frutto finisce di maturare comincia a marcire.

Ricordo ancora la poesia citata nel film “L’attimo fuggente”:

O vrosa-rossa-2ergine cogli l’attimo che fugge.

Cogli la rosa quando è il momento,

che il tempo, lo sai, vola,

e lo stesso fiore che sboccia oggi,

domani appassirà.

 

Riflessioni sul Dhammapada

Essere illimitati

Nella foresta, in città
o in aperta campagna
regna la gioia nella dimora
di chi è pienamente libero.

Dhammapada strofa 98

Tradizionalmente, le immagini del Buddha sono nelle quattro posture, seduto, in piedi, mentre cammina e disteso. Possiamo considerare queste immagini come promemoria del fatto che la nostra pratica spirituale non è relativa a dove siamo o cosa stiamo facendo: ogni luogo e ogni cosa sono parte della pratica. Gli esseri risvegliati sperimentano qualsiasi luogo e qualsiasi cosa come libertà dalla limitazione, perché la loro coscienza è liberata da ogni attaccamento. D’altro canto, l’esperienza degli esseri non risvegliati è fortemente caratterizzata da sensazioni di limitazione. Non è a causa di dove siamo o di cosa stiamo facendo che ci sentiamo limitati ma a causa di quanto imponiamo all’esperienza. Comprenderlo porta al lasciar andare. Da qui l’incoraggiamento del Buddha alla coltivazione della presenza mentale in tutto e per tutto.