16 SETTEMRE 2016
Una buona abitudine della sera, proprio nel momento in cui ci si corica per iniziare il nostro riposo notturno, sia quella di fare un piccolo riassunto della giornata, una specie di revisione, dove si può osservare la nostra vita come se fosse stato un film.
È una occasione fantastica per capire bene se viviamo con consapevolezza, anche il solo ricordare cosa abbiamo mangiato a pranzo è un bellissimo esercizio, poi vediamo se riusciamo a ricordare altri particolari: parole dette o ascoltate, persone incontrate o situazioni che ci hanno colpito.
Questa è un altra pratica di supporto alla meditazione, inoltre ci aiuta a fermarci, a rallentare, perché forse c’è anche chi va a dormire di fretta, la giornata è diventata troppo corta ed ora il tempo per riposare e dormire è diventato troppo poco . . . forse si fanno anche sogni veloci che vengono dimenticati facilmente o rimossi del tutto.
Una parola va spesa anche per chi si sveglia troppo di fretta e dimentica che la giornata che ci aspetta è un dono prezioso, è qualcosa che non è scontato; sarebbe bello ringraziare di essere ancora vivi e di avere questa preziosa vita umana, ciò sarebbe davvero un ottimo aiuto per la nostra serenità e la nostra consapevolezza.
Possiamo provare e vedere che effetto fa:
1) al mattino si poggiano i piedi terra scendendo dal letto e si dice “Grazie!”,
2) prima di coricarci per andare a dormire si fa un piccolo riassunto, anche solo ricordando cosa abbiamo mangiato a pranzo ed ogni volta cerchiamo di impegnarci di più per ricordare dell’altro.
Sono briciole di quiete, un’oasi di presenza, tanto per non dimenticare la vita.
Un miraggio
Il re della morte non riesce a scovare
chi vede il mondo
come insostanziale
fugace, una bolla –
illusorio, un semplice miraggio.
Dhammapada strofa 170
Il Buddha ci fece un grande dono invitandoci a guardare la morte direttamente. In tutte le culture, nel corso dei secoli, gli esseri umani hanno adottato strategie per evitare la percezione della loro mortalità. Fortunatamente, noi non dobbiamo affidarci a messaggi consolatori mirati ad anestetizzarci contro il dolore della perdita. Il nostro Maestro ci ha offerto istruzioni specifiche, pratiche su come costruire le forze necessarie per affrontare la realtà. Tutti i consigli per la contemplazione sull’impermanenza, l’incertezza, l’instabilità sono mirati ad allentare le abitudini ad aggrapparci. Quando il cuore conosce veramente come lasciar andare con saggezza, non resta sommerso dalla paura e dal timore. Avendo fiducia che è possibile vivere liberi da ogni paura, con gentilezza ci incoraggiamo ad accogliere le sensazioni scomode; impariamo a vedere queste sensazioni come indicatori nella direzione della chiarezza e della vera pace.