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Gli aminoacidi sono l’unità strutturale primaria delle proteine; sono come dei mattoncini che, uniti da un collante chiamato legame peptidico formano una lunga sequenza che da’ origine ad una proteina. Nello stomaco e nel duodeno questi legami vengono rotti giungendo nell’intestino tenue, dal quale vengono assorbiti ed utilizzati dall’organismo. La funzione primaria degli aminoacidi è quella di intervenire nella sintesi proteica, sono necessari dunque ai processi di rinnovamento cellulare e precursori di composti che svolgono importanti funzioni biologiche.
Dal punto di vista nutrizionale si suddividono in:
Amminoacidi essenziali, cioè quelli di cui l’organismo umano non riesce a sintetizzare in quantità sufficiente per il fabbisogno. In un adulto sono otto.
Secondo uno studio condotto da alcune università italiane pubblicata dalla rivista CELL METABOLISM, la leucina, la isoleucina e la valina (i tre principali di questa categoria) sono capaci di favorire la produzione della proteina eNOS,ossido nitrico sintasi endoteliale. Essa favorisce la crescita di mitocondri nello scheletro e nel muscolo cardiaco, le grandi centrali energetiche delle cellule, producendo quindi energia vitale.
Il triptofano, dal quale si ottengono la serotonina (neurotrasmettitore) e la melatonina (regolatore dei ritmi circadiani ciclo sonno/veglia)
La mietonina e la cisteina, da cui si ottiene il glutatione, importante antiossidante e la cheratina, proteina essenziale per salute dei capelli e unghie
La creatina e la carnitina sono molto conosciute in campo sportivo in quanto incrementano la capacità e il potenziamento anaerobico e facilitano il trasporto lipidico
Nella fase di crescita diventano nove; chiaramente in questo periodo le richieste dell’organismo sono più elevate.
Aminoacidi semi essenziali: cisteina e tirosina (sintetizzabili dall’organismo.)
Aminoacidi condizionatamente essenziali, cioè quelli che ricoprono un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi e delle funzioni dell’organismo. I più conosciuti sono la glutammina la taurina e l’arginina.
Un team di ricercatori inglesi, cercando una cura valida per l’ipossia, ha studiato il metabolismo degli sportivi che scalano le montagne più alte, come L’Everest. Questi atleti infatti riescono ad adattare il proprio corpo alla forte carenza di ossigeno delle vette di circa 8.000mt di altezza. Gli studiosi britannici hanno scoperto che ogni cellula può produrre l’ossido di azoto, tramite l’aminoacido arginina, di cui è un derivato. L’ossido di azoto abbassa la pressione del sangue, riduce il colesterolo, potenzia le prestazioni sessuali, riduce i rischi di attacchi cardiaci e cerebrali, aumenta le difese immunitarie, provoca il rilascio dell’ormone della crescita: caratteristiche del tutto simili all’ariginina.
Cecilia Vitulli
Naturopata della Scuola Naturopatia e Counseling Luiben